Come pescare il Black Bass. Guida alle tecniche
Il black bass, si sa, è un predatore tanto affascinante quanto imprevedibile. Cambia comportamento in base alla stagione, all’orario, all’acqua, all’umore… e capirlo è un’arte.
In questa guida voglio accompagnarti passo dopo passo alla scoperta delle migliori tecniche di pesca al black bass da riva e da belly boat, usando solo esche artificiali. Capirai quando usare una tecnica finesse e quando passare al power fishing, come leggere lo spot, e soprattutto perché una montatura funziona meglio di un’altra in certe condizioni.
Ti spiegherò tutto con parole semplici, esempi reali e consigli pratici. Come se fossimo fianco a fianco, sulla sponda o in belly, pronti a ferrare insieme il primo bel boccalone della giornata.
Contenuti della Guida
Il comportamento del black bass: la chiave per scegliere la tecnica
Tecniche finesse: quando la sensibilità fa la differenza
Tecniche di Reazione: cercare il bass con aggressività
Tecniche topwater: quando la superficie esplode
Le swimbait: quando la grandezza fa la differenza
Tecniche stagionali: quale tecnica usare in base alla stagione
Come leggere lo spot da riva o in belly
Attrezzatura consigliata per ogni tecnica
Consigli pratici sul campo
Domande frequenti (FAQ)
Conclusione: ogni lancio è un’esperienza
Il comportamento del black bass: la chiave per scegliere la tecnica
Prima di scegliere una tecnica, devi capire cosa fa il bass in quel momento.
In primavera è in fase riproduttiva: difende il nido e sta in acqua bassa.
In estate è più attivo, caccia a mezz’acqua o in superficie.
In autunno si alimenta tanto prima dell’inverno.
In inverno si sposta in acque più profonde e diventa letargico.
Ogni comportamento richiede un approccio diverso. Se lo cerchi con la tecnica sbagliata nel momento sbagliato, potresti non vederne neanche uno. Ma se capisci cosa lo stimola, allora potrai scegliere l’esca giusta, il movimento giusto e… sentire quella tocca che ti fa tremare la mano!
Tecniche finesse: quando la sensibilità fa la differenza
Ci sono giorni in cui il black bass sembra svanito, nascosto in profondità o completamente disinteressato. Non attacca nulla, nemmeno le esche più rumorose o colorate. In quei momenti, serve una pesca fatta di pazienza, precisione e sensibilità: entra in gioco la finesse.
La pesca finesse si basa su montature leggere, esche morbide e movimenti quasi impercettibili. Ogni piccola vibrazione deve sembrare naturale. È una tecnica perfetta quando il bass è sotto pressione, l’acqua è molto limpida, fa freddo o semplicemente… non ha voglia di muoversi.
Vediamo ora nel dettaglio le principali tecniche finesse:
Drop Shot
Cos’è:
Il Drop Shot è una montatura in cui l’amo viene fissato direttamente al filo, sopra un piombo posto sul terminale. L’esca rimane sospesa da terra, libera di vibrare anche con movimenti minimi.
Esche usate:
Verme siliconico (finesse worm), minnow morbidi, piccoli creature bait.
Azione in acqua:
L’esca galleggia a mezz’acqua e si muove con leggere vibrazioni verticali. Anche in assenza di recupero, basta il movimento dell’acqua o piccoli colpi di canna per darle vita.
Quando usarla:
In acque fredde o molto limpide.
Quando il bass è fermo o sospeso in colonna d’acqua.
Perfetta per sondare verticalmente sotto al belly boat.
Come recuperare:
Lancia e lascia affondare il piombo. Con la canna ferma, dai micro-movimenti con la punta. Ogni tanto solleva tutto di 30-50 cm e lascialo ricadere. Le pause lunghe (anche 10-15 secondi) sono spesso decisive.
🎣 Ti sarà sicuramente capitato di lanciare vicino a una struttura e pensare: “è lì sotto, ma non prende niente”. Ecco: col drop shot l’esca può restare lì, ferma, a farlo innervosire finché non decide di aggredirla.
Neko Rig
Cos’è:
È una variante del wacky dove il verme viene innescato al centro, ma con un piombino inserito nella testa (da qui il nome “neko”, che in giapponese significa “gatto”, per via del movimento sinuoso). L’effetto è un’esca che cade verticalmente col “muso” verso il basso.
Esche usate:
Worm diritti, generalmente tra i 4 e i 6 pollici, meglio se morbidi e ben bilanciati.
Azione in acqua:
Durante la caduta, l’esca oscilla verticalmente, come se raschiasse il fondo con il muso. Quando la muovi, si solleva leggermente e ricade in avanti. È un comportamento molto realistico, simile a quello di una larva o di un verme che si muove lentamente nel fango.
Quando usarla:
Fondali fangosi o sabbiosi.
In primavera vicino al nido.
In spot dove il bass è stazionario e non vuole inseguire.
Come recuperare:
Piccoli colpetti con la punta della canna seguiti da lunghe pause. L’importante è mantenere sempre contatto col fondo e osservare la tensione del filo. Recuperi lenti e precisi.
🎣 Avrai notato che in certe zone il bass resta immobile sul fondo, come congelato. Il neko rig ti permette di entrare nella sua “zona di comfort” senza spaventarlo.
Wacky Rig
Cos’è:
Una delle montature più semplici ed efficaci in assoluto. Il worm viene innescato esattamente al centro, lasciando le estremità libere di vibrare. Si può fare “weightless” (senza piombo) o con un piccolo nail weight per farlo affondare più rapidamente.
Esche usate:
Stick worm (tipo Senko), tra i 4 e i 6 pollici.
Azione in acqua:
Il worm scende lentamente, con le due estremità che si muovono in maniera indipendente e naturale. È perfetto per simulare un piccolo verme o insetto che cade in acqua e si adagia lentamente sul fondo.
Quando usarla:
Primavera, con bass in acque basse.
Spot puliti, senza troppa vegetazione.
Quando il pesce è diffidente ma osserva da vicino.
Come recuperare:
Lancia vicino a cover come tronchi, pali, sponde. Lascia affondare senza muovere nulla. Dopo la caduta, puoi dare leggeri colpetti alla canna e farlo risalire un po’. Poi… pausa di nuovo. Spesso l’attacco arriva in caduta.
🎣 Ti sarà sicuramente capitato di vedere un bass vicino alla riva che resta lì, curioso ma immobile. Il wacky glielo metti davanti al muso e… boom! L’attacco arriva all’improvviso.
Texas Rig
Cos’è:
Una delle montature più versatili. Il Texas Rig è anti-incaglio: l’amo viene inserito nell’esca e poi reinfilato nel corpo della softbait, lasciando la punta nascosta. Si usa con piombo bullet, che può scorrere o essere fissato.
Esche usate:
Craw, creature bait, stickbait, worm.
Azione in acqua:
L’esca scivola, salta e striscia sul fondo, passando tra i rami, tra le alghe e in mezzo a ostacoli dove nessun’altra montatura oserebbe. Durante il recupero, produce vibrazioni e movimenti molto naturali, soprattutto con le esche a più appendici.
Quando usarla:
In presenza di cover (rami, erbai, ninfee).
Quando il bass è in agguato e non vuole muoversi.
Ideale in estate e nei giorni molto caldi.
Come recuperare:
Dragging (trascinata lenta sul fondo), piccoli saltelli o anche recuperi a strappo con pause. Devi sempre sentire l’esca sul fondo, leggere le “rughe” della vegetazione con la punta della canna.
🎣 Anche a te sarà capitato di perdere esche tra le alghe o incagliarti nei rami. Con il Texas Rig puoi pescare lì dove il bass si sente al sicuro… e sorprenderlo nel suo rifugio!
Craw Siliconiche per la pesca al Bass
Una vasta selezione di esche siliconiche in promozione
Tecniche di Reazione: cercare il bass con aggressività
Quando l’acqua è torbida, il vento agita la superficie, o semplicemente vuoi cercare attivamente i bass invece di aspettarli, il power fishing è la strada giusta. È una tecnica fatta di lanci, ritmo e costanza. Serve a coprire grandi porzioni d’acqua, individuare dove si trovano i pesci e stimolare attacchi istintivi, anche da parte di bass che non stavano cacciando.
Gli artificiali usati nel power fishing sono reattivi, rumorosi o vibranti: imitano pesci foraggio, prede in fuga o piccoli banchi. A seconda del modello, l’esca affonda, oscilla, lampeggia o vibra già al primo giro di manovella. Il recupero è più veloce, spesso intervallato da pause, jerkate o variazioni di ritmo. È una pesca visiva e dinamica, perfetta per chi non riesce a stare fermo e ama “costruire” la cattura.
Vediamo le tecniche più efficaci nel power fishing:
Spinnerbait
Cos’è:
Uno dei grandi classici del bass fishing. Lo spinnerbait è un’esca composta da una testa piombata (come un jig), un amo armato con skirt in silicone e una o più palette metalliche che ruotano durante il recupero.
Azione in acqua:
Durante il recupero, le palette girano creando vibrazioni forti e riflessi luminosi che simulano un piccolo branco di pesci in fuga. È ottima anche in acque torbide perché il bass può “sentirla” con la linea laterale.
Quando usarla:
Giornate ventose o nuvolose.
In presenza di cover sommerse o strutture come pali e pontili.
In acque torbide o molto battute.
Come recuperare:
Recupero costante a velocità medio-lenta. Ogni tanto inserisci una pausa o una variazione di velocità per simulare una preda esitante. Puoi anche farla sbattere contro ostacoli sommersi per provocare l’attacco.
🎣 Avrai notato che in certi momenti il bass esce fuori dalle cover per cacciare a vista: lo spinnerbait lo attira come un flash tra i riflessi dell’acqua torbida.
Crankbait
Cos’è:
Hardbait affusolata con una paletta anteriore che la fa affondare e oscillare in modo ampio. Ne esistono di diversi tipi: shallow, medium o deep diving, a seconda della profondità di nuoto.
Azione in acqua:
L’esca affonda rapidamente e oscilla lateralmente a ogni giro di mulinello. Alcuni crank urtano il fondo o rimbalzano sugli ostacoli, simulando prede impazzite. La forma compatta e l’azione costante li rende irresistibili nei recuperi lineari.
Quando usarla:
In autunno e primavera, quando il bass caccia pesci foraggio.
Per scandagliare zone di media profondità (1-3 metri).
Dove ci sono pietre, cambi di pendenza o legna sommersa.
Come recuperare:
Recupero costante, eventualmente con stop-and-go. In alternativa, puoi farlo sbattere contro il fondo o ostacoli per attivare l’istinto del bass.
🎣 Ti sarà sicuramente capitato di vedere il bass inseguire una preda tra le pietre. Il crankbait simula esattamente quel comportamento: fa rumore, si muove a scatti, e stimola l’attacco anche solo per difesa.
Jerkbait suspending
Cos’è:
Hardbait allungato, spesso con paletta corta, progettato per galleggiare o sospendere tra due acque. Durante il recupero, esegue movimenti irregolari laterali (jerk) seguiti da una sospensione statica.
Azione in acqua:
Con ogni colpetto di canna, l’esca scarta lateralmente, poi rimane immobile. Questa pausa è letale: il bass osserva, valuta… e attacca.
Quando usarla:
Acque chiare, basse o con bass sospesi.
In primavera, quando i pesci sono stazionari.
Quando il pesce è curioso ma poco reattivo.
Come recuperare:
Dai uno o due jerk secchi con la canna, recupera la bando e fai una pausa di 2-3 secondi. Ripeti la sequenza variando il ritmo finché non trovi quello che scatena l’attacco.
🎣 Anche a te sarà capitato di vedere il bass seguire l’artificiale senza decidersi. La pausa del jerkbait è quel momento di esitazione che fa la differenza: o fugge… o esplode sull’esca!
Tecniche topwater: quando la superficie esplode
La pesca topwater è una delle più emozionanti. Vedere un black bass esplodere in superficie sull’artificiale è un’esperienza che resta impressa. Ma è anche una tecnica che richiede attenzione e il momento giusto: luce, vento, stagione e zona devono essere favorevoli.
Gli artificiali topwater sono progettati per muoversi sulla superficie dell’acqua e attirare il bass con spruzzi, vibrazioni o zig-zag. È un tipo di pesca molto visiva, perfetta all’alba, al tramonto o in estate, quando i bass cacciano vicino alla riva o sotto la vegetazione.
Vediamo le principali esche topwater e come usarle:
Walking The Dog (WTD)
Cos’è:
Stickbait galleggiante privo di paletta, dalla forma slanciata. Il nome deriva dal movimento sinuoso che l’esca compie in acqua, simile a un cane che zigzaga al guinzaglio.
Azione in acqua:
L’esca si muove a zig-zag da destra a sinistra, creando onde sulla superficie e simulando un pesce nervoso in fuga.
Quando usarla:
Mare/pioggia assente o quasi.
Giornate calde con bass attivi.
Acque ferme, albe e tramonti.
Come recuperare:
Canna bassa, piccoli colpetti ritmici con la cima e recupero lento del filo. Il segreto è la costanza del ritmo. Più regolare il movimento, più efficace sarà.
🎣 Immagina un piccolo pesce intrappolato in superficie che cerca disperatamente di scappare. Il WTD è quel panico galleggiante che il bass non riesce a ignorare.
Popper
Cos’è:
Un’esca galleggiante con testa concava che, al recupero, crea un “pop” e schizzi d’acqua. È progettata per far rumore e attirare attenzione, anche da lontano.
Azione in acqua:
A ogni colpo di canna, il popper emette un suono secco e crea increspature. Il bass percepisce la presenza della preda anche se non la vede.
Quando usarla:
Spot con bass nascosti tra ostacoli.
Inseguimenti in superficie.
Acque basse e chiare.
Come recuperare:
Dai colpi decisi con la canna, alternati a pause. L’attacco può arrivare anche dopo 5-6 secondi di immobilità.
🎣 Anche tu avrai lanciato vicino a una struttura pensando “chissà se è lì”. Il popper chiama il bass fuori dal suo nascondiglio con un “pop” secco e irresistibile.
Frog
Cos’è:
Softbait galleggiante con corpo cavo e ami nascosti nel dorso. È progettata per scivolare sopra gli erbai fitti e le ninfee, dove altre esche si incagliano.
Azione in acqua:
Lenta e realistica, imita una rana che salta o nuota a scatti sulla superficie. Perfetta per acque stagnanti e coperte da vegetazione.
Quando usarla:
Estate, in spot invasi da ninfee o alghe galleggianti.
Bass nascosti nelle cover più fitte.
Dove nessun’altra esca può arrivare.
Come recuperare:
Recupero lento a saltelli con pause frequenti. Tieni d’occhio la superficie: se vedi un’esplosione, aspetta una frazione di secondo… poi ferra con forza!
🎣 Ti sarà capitato di sentire un “plop” tra le ninfee senza vedere nulla. Il frog è l’unico modo per andarci a pescare dentro. E quando parte, è adrenalina pura!
Le swimbait: quando la grandezza fa la differenza
Le swimbait sono esche artificiali progettate per imitare perfettamente un pesce foraggio nel nuoto, nell’aspetto e nel comportamento. Si dividono in due grandi famiglie: soft swimbait (in gomma) e hard swimbait (articolate o rigide). Alcune galleggiano, altre affondano lentamente, altre ancora affondano in modo rapido. Sono pensate per insidiare bass di grossa taglia, ma funzionano anche con esemplari più piccoli… se il momento è quello giusto.
Il segreto della swimbait è tutto nel realismo del movimento: è un’esca che si fa guardare, studiare, seguire. Per questo spesso è letale su bass apatici ma territoriali, che attaccano più per istinto o difesa che per fame.
Quando usarla:
In acque limpide, dove il bass può “vedere bene” l’artificiale.
Nelle mezze stagioni (primavera/autunno), quando il pesce è in caccia.
In spot con presenza di pesce foraggio abbondante (come persici sole o alborelle).
Per cercare bass grossi vicino a ostacoli sommersi o sponde ripide.
Tipologie di swimbait:
Soft swimbait
Realizzate in gomma morbida, possono essere armate con amo offset, amo piombato o testina jig.
La coda (a pala o “paddle tail”) produce vibrazioni anche con recuperi lenti.
Alcune versioni sono hollow belly (a pancia cava), ideali per montature anti-incaglio.
Hard swimbait
Corpo rigido, spesso diviso in più segmenti articolati o a 2 pezzi.
Nuotano con un movimento ampio e sinuoso, quasi identico a un vero pesce.
Disponibili in versione floating, slow sinking e fast sinking.
Azione in acqua e recupero
La swimbait funziona meglio con un recupero lento e costante. Il suo punto di forza non è il movimento frenetico, ma la naturalezza e la stabilità. Il bass la segue, la osserva e spesso attacca dopo diversi metri. Ecco alcune varianti di recupero:
Recupero lineare lento: il più efficace. L’esca nuota con coda vibrante e corpo dritto, come un pesce che si muove tranquillo.
Stop-and-go: perfetto con le slow sinking. Dopo qualche giro di manovella, fermati: l’esca scende piano… ed è lì che spesso arriva lo strike.
Recupero vicino agli ostacoli: passa radente a tronchi, sponde o erbai sommersi. I bass spesso attaccano “dal nulla”, sorprendendoti.
🎣 Consiglio Webpesca: Tieni sempre d’occhio l’esca fino all’ultimo metro. Il bass può seguirla fin sotto ai piedi e attaccare proprio a pochi centimetri dalla sponda!
Come scegliere la swimbait giusta
Condizione | Swimbait consigliata | Colore |
---|---|---|
Acque limpide | Hard swimbait articolata | Naturale (silver, perch, alborella) |
Spot con cover sommersa | Soft swimbait weedless | Verde, marrone, black-blue |
Pesce apatico in autunno | Slow sinking segmentata | Shad, ghost, trasparente |
Bass in frenesia | Swimbait con paddle tail | Bianco, chartreuse |
Quando NON usarla
In acque torbide: il realismo visivo si perde e conviene puntare su esche più rumorose.
In presenza di piccoli bass poco attivi: le swimbait richiedono pazienza e spesso selezionano la taglia.
In spot con ostacoli molto fitti (dove è meglio un Texas o un frog).
Tecniche stagionali: quale tecnica usare in base alla stagione
Chi pesca il black bass sa bene che ogni stagione racconta una storia diversa. Il comportamento del bass cambia completamente da un mese all’altro: a volte è furioso e caccia ovunque, altre volte resta fermo in attesa, come in letargo. La differenza tra una pescata a vuoto e una giornata memorabile, spesso, sta proprio nel capire che periodo è e cosa cerca il bass in quel momento.
Le stagioni influenzano:
la profondità in cui staziona il pesce,
il suo livello di attività,
la disponibilità di foraggio,
e la temperatura dell’acqua, che regola il suo metabolismo.
Vediamo allora, stagione per stagione, quali sono le tecniche, gli artificiali e gli approcci più efficaci per catturarlo.
Primavera (marzo – maggio)
Il periodo della riproduzione. Il bass costruisce il nido, si avvicina alla riva e diventa territoriale.
In primavera il black bass si muove verso le zone più basse e soleggiate del lago, dei canali o delle cave. Qui costruisce il nido su fondali puliti e lo difende con aggressività. È un periodo fantastico per la pesca a vista e per utilizzare esche che lo provocano.
Dove cercarlo:
Zone basse e soleggiate, vicino alla riva.
Fondali sabbiosi o con poca vegetazione.
Attorno a legni sommersi o sassi piatti.
Tecniche consigliate:
Wacky rig e Neko rig: perfette per “stuzzicare” un bass fermo sul nido.
Jerkbait suspending: ideale per i maschi che pattugliano i margini del nido.
Spinnerbait: ottimo per cercare i soggetti più attivi nei pressi della cover.
Swimbait slow sinking: da usare per tentare le femmine grosse, che osservano da più lontano.
🎣 Consiglio Webpesca: Se vedi un bass sul nido che ignora l’esca… insisti. Lancia più volte, cambia angolazione, alterna pause lunghe e colpetti secchi. Prima o poi… non resiste!
Estate (giugno – agosto)
Fa caldo, l’acqua si scalda e il bass cerca ossigeno, ombra e riparo. Attivo all’alba e al tramonto, più pigro nelle ore centrali.
In estate il bass si sposta spesso in cover fitte, sotto ninfee, canneti, o tra i rami sommersi. Di giorno sta nascosto, di notte e all’alba si muove per cacciare. In belly boat puoi raggiungere spot perfetti, altrimenti da riva devi mirare agli angoli d’ombra.
Dove cercarlo:
Sotto erbai galleggianti o ninfee.
Tra i rami sommersi, vicino a strutture artificiali (pontili, moli, scalette).
In zone profonde o dove entra acqua fresca (fiumi, sorgenti).
Tecniche consigliate:
Frog: insostituibile tra le ninfee e l’erba galleggiante.
Texas rig: perfetto per pescare “dentro” la cover.
Spinnerbait lento: vicino a ostacoli e vegetazione.
Drop shot: quando il bass è più fondo e fermo.
Topwater (WTD e popper): nelle prime ore del giorno o al tramonto.
🎣 Consiglio Webpesca: Quando il sole è alto e il caldo si fa sentire, non mollare! Passa a esche compatte, movimenti lenti e pesca in verticale. Il bass c’è, ma non vuole faticare.
Autunno (settembre – novembre)
Il bass sente arrivare il freddo e comincia a mangiare per fare scorte. È attivo, aggressivo e si muove tanto.
L’autunno è la stagione d’oro per chi ama il power fishing. I bass si muovono, cacciano e si raggruppano in zone ricche di foraggio. È il momento giusto per cercare il pesce, invece di aspettarlo. Lancia, recupera, spostati: l’azione non manca!
Dove cercarlo:
Zone di transizione tra acqua bassa e profonda.
A ridosso di erbai che iniziano a morire.
Dove c’è pesce foraggio in movimento (alborelle, persici sole).
Tecniche consigliate:
Crankbait: per coprire metri e stimolare attacchi reattivi.
Jerkbait: su bass sospesi e curiosi.
Spinnerbait: con recuperi decisi, anche a contatto con cover.
Swimbait articolate: per selezionare taglie più grandi.
Texas rig o wacky in zone meno battute, dove i bass si rifugiano dopo la frenesia.
🎣 Consiglio Webpesca: Non pescare sempre nello stesso punto. L’autunno premia chi si muove, cambia spot, lancia in diagonale e cerca di “leggere” il comportamento del branco.
Inverno (dicembre – febbraio)
Acqua fredda, metabolismo rallentato. Il bass diventa lento, statico e quasi invisibile. Ma non impossibile da prendere.
L’inverno è la stagione più difficile. I bass si spostano in profondità, rallentano i movimenti e si alimentano pochissimo. Ma sono comunque presenti, soprattutto i grandi esemplari, che si muovono meno ma restano territoriali.
Dove cercarlo:
Zone profonde, vicino a drop-off o buche.
Margini di dighe, scalinate sommerse, sponde in ombra.
Fondali misti con vegetazione in decomposizione.
Tecniche consigliate:
Drop shot: micidiale per far vibrare l’esca sotto il naso del bass.
Neko rig: perfetto per muoversi in verticale in piccoli spazi.
Texas rig con craw compatta: movimenti minimi sul fondo.
Swimbait slow sinking: con recupero lentissimo e pause prolungate.
Grub su testina piombata: per fondali sabbiosi o misti.
🎣 Consiglio Webpesca: In inverno devi pescare con la mente prima che con la canna. Recuperi lentissimi, pause infinite. Se senti anche solo un “peso morto” sul filo… ferra: è lui.
Tabella riepilogativa stagionale
Stagione | Spot tipici | Tecniche top | Esche consigliate |
---|---|---|---|
Primavera | Rive basse, nidi, sponde al sole | Wacky, Neko, Jerkbait, Spinnerbait | Worm, stickbait, swimbait, creature |
Estate | Cover fitta, ninfee, ombra | Frog, Texas, Drop shot, Topwater | Frog, craw, stickbait, minnow |
Autunno | Fondali medi, zone di passaggio | Crankbait, Jerkbait, Spinnerbait | Swimbait, crank, jerk, worm |
Inverno | Acque profonde, fondali misti | Drop shot, Neko, Texas, grub | Worm, creature compatte, grub |
Come leggere lo spot da riva o in belly boat
Capire dove lanciare è spesso più importante che cosa lanciare. Soprattutto se sei alle prime armi, ti sarà sicuramente capitato di guardare lo specchio d’acqua e pensare: “Ok, ma… dove può essere il bass?”
Tranquillo, ci siamo passati tutti.
Il black bass è un predatore opportunista. Non gira mai a caso: sceglie punti dove ha protezione, foraggio e possibilità di attaccare senza fatica. Ogni spot, ogni piccolo dettaglio del fondale, ogni increspatura della riva… può essere la chiave per trovarlo.
La lettura dello spot cambia molto se peschi da riva o da belly boat. Vediamoli entrambi nel dettaglio.
Da riva: sfrutta la visione d’insieme e la pazienza
Pescare da riva ti permette di osservare il lago con calma, capire la conformazione delle sponde, cercare movimenti in superficie, pesce foraggio o semplici dettagli come:
una pianta caduta in acqua,
un masso sommerso vicino a riva,
una variazione del colore dell’acqua (segno di buca o canalone).
Cosa osservare da riva:
Margini d’ombra: soprattutto d’estate, il bass ama rifugiarsi al fresco.
Ostacoli sommersi: alberi, pali, massi… luoghi perfetti per tendere agguati.
Fondali in pendenza: zone dove l’acqua cambia profondità in pochi metri.
Erbai o ninfee: offrono copertura e foraggio.
Come comportarsi:
Cammina silenziosamente lungo la riva, osserva prima di lanciare.
Non iniziare sempre lanciando al centro: spesso il bass è sotto i tuoi piedi.
Cambia angolazione: lancia in diagonale, recupera parallelo alla riva.
Se non senti tocche dopo qualche lancio, cambia zona o profondità.
🎣 Consiglio Webpesca: Ogni metro di riva è un’opportunità. Non correre: lancia, osserva, ascolta l’acqua. Spesso il bass ti dà un segnale se sai leggere tra le righe.
Dal belly boat: libertà, silenzio e precisione
Il belly ti apre un mondo. Ti permette di raggiungere zone lontane dalla riva, avvicinarti silenziosamente a ostacoli sommersi e pescare da angolazioni che da terra non avresti mai potuto coprire. È ideale per sondare buche, erbai estesi o per pescare “al contrario”, cioè verso la riva da fuori.
Vantaggi principali:
Silenzio assoluto: puoi avvicinarti a pochi metri da una cover senza spaventare il pesce.
Accesso a spot difficili: canneti, zone centrali del lago, bordi degli erbai.
Pesca di precisione: puoi lanciare con angolazioni perfette verso un ostacolo, un ramo sommerso, un’apertura tra le ninfee.
Come sfruttarlo al meglio:
Mantieni una deriva lenta: se ti muovi troppo velocemente, “bruci” lo spot.
Posizionati in modo da pescare in diagonale verso la riva o le cover.
Osserva il fondale con occhiali polarizzati per individuare buche, cambi di colore, zone d’erba o nidi.
Alterna lanci corti e lunghi per non lasciare zone “morte” dietro di te.
🎣 Consiglio Webpesca: Se da belly vedi un ramo, un ombra, un masso… lanciali addosso. Letteralmente. Le catture migliori arrivano spesso da lanci precisi dentro il cuore della cover.
L’approccio giusto: osservazione + strategia
Che tu sia da riva o in belly, il segreto sta nell’osservare prima di agire. La natura ti parla sempre:
uno sciame di alborelle,
una rana che salta,
un piccolo pesce in fuga…
… sono tutti segnali che il bass è nei paraggi.
Non sprecare tempo a lanciare a caso. Fermati, ragiona, chiediti:
Dove si riparerebbe un predatore?
Dove si nasconde il foraggio?
Dove arrivano più raggi solari o dove l’acqua è più fresca?
🎣 Consiglio Webpesca: Porta con te un paio di occhiali polarizzati e una mappa mentale dello spot. Dopo qualche uscita, inizierai a riconoscere “i soliti posti buoni”. E saranno i primi dove andrai a cercare strike.
Attrezzatura consigliata per ogni tecnica
…
Consigli pratici sul campo
Teoria e tecnica sono fondamentali, ma quando sei sullo spot – con la canna in mano e mille dubbi in testa – è l’esperienza pratica che fa la differenza. Saper leggere il momento, capire se cambiare artificiale, decidere dove lanciare e come recuperare… è questo che ti porta alla cattura.
In questa sezione ti lascio una raccolta di consigli concreti, diretti, da usare subito, anche se sei alla tua prima stagione di pesca al black bass.
Cambia se non succede nulla entro i primi 10 minuti
Hai fatto 5-6 lanci nello stesso punto con la stessa esca e nessuna tocca? Cambia subito.
Cambia spot,
Cambia esca,
Cambia tecnica,
Cambia ritmo di recupero.
Il bass, se c’è, risponde in fretta. Se non si fa vedere, sei tu che devi cambiare qualcosa.
🛠️ Consiglio Webpesca: porta sempre almeno 2 combo montate: una finesse e una power. Alternarle velocemente sul campo ti fa risparmiare tempo e moltiplica le occasioni.
Pesca vicino, prima che lontano
Lo so, la tentazione di fare un lancio a 40 metri è forte. Ma spesso il bass è a meno di 2 metri da te.
Sotto la riva,
Tra le radici,
Ai piedi di una pianta.
Lancia parallelo alla riva, sotto i tuoi piedi, prima di fare lanci lunghi. Sono quei “punti ciechi” che gli altri pescatori spesso ignorano… e dove il bass si sente più al sicuro.
🛠️ Consiglio Webpesca: quando arrivi sullo spot, non entrare subito in acqua col belly e non lanciare subito al centro. Fermati. Osserva. E lancia sotto il naso.
Recupero lento = più catture
Lo dico chiaro: nella pesca al bass quasi sempre vale la regola del più piano è meglio.
Soprattutto se:
l’acqua è limpida,
il cielo è sereno,
il bass è sospettoso,
è inverno o piena estate.
Fai lanci più mirati, recuperi più lenti, pause più lunghe. Non devi fare chilometri d’acqua, devi far lavorare l’esca nel punto giusto.
🛠️ Consiglio Webpesca: imposta il mulinello con frizione leggera e muovi l’esca solo con piccoli colpetti di polso. Lascia che “parli” da sola. I risultati si vedranno.
Osserva sempre il filo
Molti bass vengono persi perché… non ti accorgi di aver avuto una tocca.
Il filo è il tuo sensore. Se:
si sposta lateralmente,
si affloscia improvvisamente,
si tende senza che tu recuperi…
… è probabile che il bass abbia preso l’esca.
🛠️ Consiglio Webpesca: usa filo di colore visibile (giallo, verde, rosso) per individuare i movimenti. In caso, metti un terminale in fluorocarbon.
Registra le tue pescate
Una delle abitudini più sottovalutate dai principianti. Annota:
dove hai pescato,
che esca hai usato,
come hai recuperato,
cosa hai catturato (o se hai fatto cappotto).
Dopo qualche uscita, avrai un diario personale che ti aiuterà a capire cosa funziona davvero nei tuoi spot, nelle diverse stagioni e con certe condizioni meteo.
🛠️ Consiglio Webpesca: non servono app complicate. Basta un quadernino o una nota sul telefono. Ma se vuoi esagerare, ci sono app come Fishbrain, Anglr o My Fishing Advisor.
La mentalità conta più dell’attrezzatura
Anche la migliore canna e la swimbait da 50 euro servono a poco se:
lanci a caso,
recuperi sempre allo stesso modo,
insisti quando dovresti cambiare.
Ciò che fa la differenza è la testa del pescatore: la capacità di adattarsi, di osservare e di non scoraggiarsi.
🛠️ Consiglio Webpesca: ogni uscita, anche senza catture, ti insegna qualcosa. Se impari a fare domande (“perché oggi non ha funzionato?”), stai già pescando meglio della volta prima.
Domande frequenti (FAQ)
La curiosità è il motore di ogni pescatore. E quando si inizia a pescare il black bass, le domande si moltiplicano: “Quale tecnica usare?”, “Perché non mangia?”, “Sto sbagliando qualcosa?”.
Qui trovi le risposte semplici e pratiche ai dubbi più comuni. Quelle che avrei voluto ricevere anch’io quando ho iniziato.
1. Qual è la tecnica più efficace per iniziare?
Il Texas rig.
È semplice, anti-incaglio, e ti permette di pescare quasi ovunque. Se usi una stick bait da 5”, puoi lavorarla a saltelli, trascinarla sul fondo, lasciarla cadere tra gli ostacoli. E funziona tutto l’anno.
🎣 Consiglio Webpesca: porta sempre due piombi (uno leggero e uno pesante) e due ami di misure diverse. Ti adatti in 30 secondi a qualsiasi spot.
2. Come scelgo l’artificiale giusto?
Dipende da tre cose:
Stagione (freddo = finesse, caldo = cover o topwater)
Acqua (torbida = esche rumorose/colorate, limpida = naturali/sottili)
Comportamento del bass (attivo = power fishing, apatico = finesse)
🎣 Consiglio Webpesca: se non sai cosa usare, inizia con uno stickbait montato wacky o texas. Poi cambia se non ricevi tocche entro 10-15 minuti.
3. Come capisco se un bass ha abboccato?
Guarda il filo.
Se si muove lateralmente, si affloscia o si tende improvvisamente… ferra. A volte la tocca è secca, a volte senti solo un “peso morto”. Ma il filo ti dice sempre la verità.
🎣 Consiglio Webpesca: Se usi fluorocarbon invisibile, abbina un trecciato colorato e un terminale: vedi meglio i movimenti del filo in superficie.
4. Che attrezzatura base mi serve per iniziare?
Una combo spinning versatile:
Canna 7’ Medium Heavy Fast
Mulinello taglia 2500-3000
Fluorocarbon 12-14 lb
Ti permette di pescare con Texas, wacky, topwater leggeri e piccole swimbait.
🎣 Consiglio Webpesca: Non serve spendere tanto. Con 100-150€ puoi avere una combo più che onesta per imparare. Punta su sensibilità, equilibrio e resistenza.
5. Cosa fare quando non prendo nulla?
Fermati e ragiona.
Non insistere con la stessa tecnica a vuoto. Fatti queste domande:
Sto pescando nel punto giusto?
L’esca è adatta alla stagione?
Il recupero è troppo veloce?
Ho disturbato troppo la zona?
Cambia approccio, rallenta, prova una finesse, oppure spostati. Il bass c’è, ma non sempre è dove credi o nel modo in cui pensi.
🎣 Consiglio Webpesca: Ogni “cappotto” è una lezione. Annota cosa hai fatto e confronta con le volte in cui hai avuto successo. È così che si cresce.
Riepilogo rapido delle risposte:
Domanda | Risposta breve |
---|---|
Qual è la tecnica più facile? | Texas rig con stick bait da 5” |
Come scelgo l’esca? | In base a stagione, acqua e comportamento del bass |
Come capisco se ho preso? | Osserva il filo e senti la ferrata |
Che combo usare per iniziare? | Spinning MH 7’ + mulinello 2500 + fluorocarbon 12 lb |
Cosa fare se non prendo nulla? | Cambia tecnica, spot o recupero |
🎯 Consiglio di Webpesca
Consiglio Webpesca finale per questa sezione: Salva queste FAQ sul telefono o stampale. Portale con te nelle prime uscite. Quando il dubbio ti blocca… apri la guida, rileggi e riparti con la testa giusta.
Conclusione: ogni lancio è un’esperienza
Se sei arrivato fin qui, hai già fatto il primo passo per diventare un pescatore più consapevole, preparato e… appassionato.
Perché la pesca al black bass non è solo una questione di esche, nodi o lanci perfetti. È soprattutto ascolto, osservazione, pazienza e continua voglia di imparare.
Avrai giornate straordinarie, in cui tutto fila liscio e i bass sembrano impazziti per le tue esche. E poi avrai giornate frustranti, in cui proverai di tutto senza una tocca.
È normale. È parte del gioco. È quello che rende questa pesca così autentica e coinvolgente.
Ricorda:
Non esiste la tecnica perfetta. Esiste la tecnica giusta al momento giusto.
Non esiste l’attrezzatura miracolosa. Esiste l’approccio giusto, fatto di attenzione, tentativi, osservazione e adattamento.
Non esiste pescatore che non sbaglia. Esiste chi si ferma a riflettere, prova di nuovo e torna più forte.
Ogni lancio, anche quello senza risultato, ti avvicina al tuo prossimo strike. Ogni errore è un insegnamento. Ogni piccolo miglioramento sul campo costruisce la tua esperienza.
E ora tocca a te!
Hai trovato utile questa guida? Hai provato qualche tecnica e vuoi raccontarmi com’è andata?
Scrivilo nei commenti qui sotto. Ogni tua esperienza, dubbio o riflessione può aiutare altri appassionati come te a crescere. Webpesca non è solo un blog: è una community dove ci si scambia idee, storie e successi.
Condividiamo la stessa passione. Cresciamo, lancio dopo lancio.