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Come pescare a surfcasting

surfcasting spigola

Il surfcasting. L'attrezzatura, i travi, saper leggere la spiaggia, il lancio

In questa guida trovi tutto quello che i occorre saper per iniziare a pescare a surfcasting e pesca a fondo dalla spiaggia.

Ho sempre amato la pesca, non ricordo la mia infanzia senza pensare alla pesca. Mi divertivo a giocare con l’attrezzatura, prendevo e rimettevo a posto decine di volte al giorno tutto quanto era nelle casette da pesca, sognavo ad occhi aperti di pescare immaginando uscite di pesca e catture da record. Anche se la mia principale passione era la pesca nelle acque interne, il surfcasting mi affascinava moltissimo.

Mi padre aveva dell’attrezzature da surfcasting, all’epoca c’erano poche indicazioni. La rotta era segnata dai libri di Sandro Meloni, in particolare “Surf Casting, tecniche di pesca dalla spiaggia” dal quale sono state rielaborate le informazioni e prende ispirazione questa guida.

Mio padre ci provava a pesca a Surf. Ma, vuoi per la mancanza di tempo, vuoi per l’esperienza, quando usciva prendeva e prendevamo solo tanto freddo..

Aveva però dei punti fermi, si pescava SOLO con il mare mosso e SOLO quando la mareggiata aveva restituito, molluschi da raccogliere sulla spiaggia e utilizzare poi successivamente nella pesca.

Ora a distanza di più di 35 anni, le cose sono cambiate, la conoscenza dell’argomento è maggiore e le attrezzature sono evolute. Anche la mentalità è più aperta, ma chissà cosa avrebbe detto oggi nel vedermi pescare dalla spiaggia, a volte con il filo del 10 e amini del 16 per prendere qualche pesciolino in più in una gara.

Contenuti della Guida

Cos’è il surfcasting?

La spiaggia, le onde e il mare

Dove stazionano i pesci

I lanci del surfcasting

Qual’è la differenza tra surfcasting e pesca a fondo?

La canna da surfcasting, quali caratteristiche deve avere?

Quale mulinello utilizzare?

Le montature per il surf casting, quali sono e che caratteristiche hanno

I piombi, quale forma scegliere

Le esche da utilizzare quando si pesca a surfcasting

Gli ami adatti al surfcasting

Le prede del surfcasting

L’azione di pesca nel surfcasting, cosa occorre per affrontare la spiaggia

Cos'è il surfcasting?

Il surfcasting è una pesca che si effettua dalla spiaggia lanciando sull’onda alla ricerca di grosse prede come la Spigola, l’Orata, il Sarago e molti altri.

Dalla stessa parola se ne deuce la presenza di due elementi che non possono mancare quando si parla di questa tecnica di pesca, ossia la presenza del mare formato con onde e la capacità di riconoscere e lanciare l’esca nel punto giusto dove il pesce va alla ricerca di cibo.

Quindi tutto il resto non è surfcasting?

Mi permetto di affermare che tutto il resto è pesca che utilizza attrezzature e strategia del surfcasting. Alla fine, queste considerazioni sono solo tecnicismi che poco interessano chi vuole iniziare questa tecnica di pesca, ma sono importanti da considerare per capire, tecnicamente, da dove si viene e non dimenticare il lavoro di chi ci ha preceduto e magari dare un contributo con qualche passo in avanti della stessa direzione.

Vorrei ricordare una frase di Meloni, presa dal suo libro sopra citato: ” Il Surf Castman non punta direttamente alla preda, pratica invece uno sport che conduce a quest’ultima passando attraverso altre soddisfazioni pratiche e <sentimentali>. Il Lancio, la genialità, il contatto con il mare e le onde, l’avventura, sono queste alcune pendici raccontabili, il resto vive dentro chi lo pratica.”

come pescare a surfcasting

La spiaggia, le onde e il mare

Il primo elemento del surfcasting è la spiaggia.

“Immaginate di essere al mare e di muovere con la mano il fondo sabbioso, vari pesciolini andranno subito a curiosare per vedere cosa c’è lì sotto nell’intento di trovare qualche facile boccone. Cosa accade quando le onde, del mare formato, sbattono sul fondale e lo smuovono..” Questo è il punto di partenza, riportato in un famoso libro sal titolo “Surf Casting, tecniche di pesca dalla spiaggia” che ha fatto storia, di Sandro Meloni che segna la nascita in Italia di una nuova ed affascinante tecnica di pesca, che lui battezza come Surf Casting Medio, per differenziarlo da quello Americano praticato nell’oceano.

La spiaggia è un ecosistema dinamico e complesso, segnato da correnti e conformazioni varie.

Il secondo elemento è l’onda. La presenza di turbolenza è fondamentale per creare le giste condizioni di pesca

L’onda rivoltandosi si fondali smuove la sabbia e porta allo scoperto gli organismi alimentari di cui i pesci si cibano.

Vediamo ora come nasce la condizione per pescare a Surf Casting.

 

l'impianto di pesca del surfcasting

Nell’immagine viene rappresentato il mare inizialmente calmo, colpito da una perturbazione. In questo contesto si crea una corrente primaria che comincia a spingere verso la riva, la stessa direzione del vento che l’ha creata.

La superficie inizia da incresparsi, il vento soffia e si formano le primo onde sulla risacca. Questa fase è chiamata di Mare Montante.

Quando la condizione inizia a stabilizzarsi, con la formazione della corrente secondaria, che comincia a scavare trasportando la sabbia verso il largo depositandola in accumuli detritici.

E’ questo il momento migliore per lanciare la nostra esca in acqua.

Visto in pianta questo fenomeno produce un serpentone detritico, che corre parallelo alla riva a distanze variabili.

Ai bordi di questi depositi si formano dei canaloni, avvallamenti profondi perpendicolari alla riva.

Quando descritto è il fenomeno che crea l’impianto di pesca.

Come possiamo identificare i canaloni e gli accumuli detritici?

Osservando le onde ci accorgeremo che alcune zone vengono attraversate senza formazione di schiuma bianca, queste saranno le zone più profonde, i canaloni. Quando l’onda durante il suo percorso si rompe ci segala la presenza di una porzione di spiaggia più bassa, quindi di formazioni detritiche o banchi di sabbia, vecchi depositi non dissolti non interessanti ai fini della pesca.

Un altro metodo per identificare gli accumuli detritici è quello di realizzare una vera e propria azione di sondaggio.

Si esegue un lancio, il più lontano possibile e poi si inizia un lento recupero. Noteremo che il piombo in alcune zone tende a saltellare, mente in altre, sembra sprofondare. In questi punti il fondale è più morbido e saranno queste le zone preferite dai pesci per cercare il cibo.

 

Dove stazionano i pesci, dove pescare a Surfcasting

Veniamo ora alla parte più interessante per noi pescatori. Come scegliere le zone di pesca per prendere pesci quando di pratica Surfcasting?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo imparare a conoscere il comportamento dei pesci e i settori che si formano sulla spiaggia.

Ogni spiaggia è formata da diversi settori con differenti caratteristiche. Per definirli occorre guardare la spiaggia di profilo e noteremo:

  • punte
  • zone rettilinee
  • anse

Le punte rappresentano delle zone di riempimento, ci sarà meno fondo. Sono utili zone quando il moro ondoso è scarso. Infatti dato il basso fondale la scarsa forza dell’onda riesce comunque a smuovere il fondo.

Le anse invece, danno vita ai canaloni, da sfruttare con il mare mosso. Sono settori chiave spesso ricchi di pascolo.

Le zone rettilinee, dove le linee di frangenza sono a loro volta rettilinee, i pesci seguono questa linea, questi settori sono consigliati con mare formato adatto per il Surfcasting.

Altre zone di pesca sono rappresentate da:

  • foci
  • zone miste
  • promontori
  • baie riparate

Come si comportano i pesci quando ci sono le condizioni per cui si forma il “serpente detritico”?

I pesci si avvicinano alla spiaggia dalle loro tane a largo a favore di corrente, sfruttano la corrente primaria per portarsi sul bordo controvento da cui inizierà il pascolo. I pesci mangiano controcorrente. In questo modo sentirà meglio gli odori del possibile cibo.

Il pascolo avviene lungo il deposito detritico e ne segue la conformazione, occorre seguire la linea dell’onda con la massima energia, di solito è quella più distante dove inizia a sbiancare. Il lancio andrà indirizzato appena oltre. 

zone di pascolo dei pesci Surfcasting dove lanciare

A che ora del giorno pescare, l'importanza della marea

I lanci del surfcasting

i principali lanci del surfcasting sono:

  • Over head
  • Side
  • Ground
  • Pendolo

 

 

Qual'è la differenza tra surfcasting e pesca a fondo?

Prima di iniziare a parlare di attrezzature dobbiamo chiarire un’aspetto. Che differenza c’è tra surfcasting e pesca a fondo?

La pesca a fondo dalla spiaggia, chiamata anche con l’acronimo PAF è una pesca che si esegue con mare calmo, dove viene meno il fattore surf, ossia l’onda.

L’attrezzatura necessaria sarà più leggera, i fili più sottili esce e ami più piccoli. Gli anellidi saranno le esche protagoniste delle nostre battute di pesca.

La canna da surfcasting, quali caratteristiche deve avere?

Dopo aver differenziato la pesca in base alla forza del mare, alla presenza di onde e quindi ai piombi necessari per stare in pesca, possiamo iniziare a parlare dell’attrezzatura necessaria per affrontare le varie situazioni.

La canna da surfcasting dovrà avare la forza necessaria a lanciare piombi e la sensibilità per trasmettere ogni toccato del pesce sull’esca.

In funzione delle condizioni del mare, alla distanza di pesca e alla capacità di lancio potremo avere diverse tipologie di canne.

  • Canne da beach ledgering, con cimini intercambiabili in base alla potenza di lancio. Solitamente sono canne in grado di lanciare massimo 90-100 grammi. La lunghezza varia da 4,20 m. 4,50 m. 4,80 m. e a volte anche 5,00 m. Sono canne adatte a pescare vicino riva, in condizioni di mare calmo. La lunghezza aiuta la gestione di travi con più ami e lunghi finali.
  • Canne da surfcasting leggere, in grado di lanciare fino a 130 grammi della lunghezza compresa tra 4,20 m e 4,70 m. Sono leggermente più potenti, e consentono di effettuare lanci a distanze maggiori, comunque entro i 90 – 100 metri.
  • Canne di media potenza, in grado di lanciare piombi fino a 140 – 150 grammi
  • Canne da surfcasting medio-potenti in grado di lanciare piombi fino a 175 grammi della lunghezza compresa tra 4,20 m e 4,50 m sono le più utilizzate con in condizione di mare formato.
  • Canne da surfcasting per fare distanza, solitamente della lunghezza di 4,20 m o 4,30 
  • Canne da surfcasting a 2 pezzi, utilizzate per realizzare lanci tecnici come il ground, il side angolato e il pendolo.

Quale mulinello utilizzare?

mulinello pr il surfcasting

Il mulinello per la pesca a Surfcasting dovrà essere resistente alla corrosione e in grado di affrontare condizioni difficili. Solitamente per la pesca in condizioni di mare mosso con piombi dal peso di 150 grammi o superiori è consigliato almeno una taglia 8000. Questo consentirà di avere un’ottima riserva di potenza in caso di alghe o quando il piombo tenderà ad insabbiarsi. Un mulinello potente ci aiuterà in queste difficili situazioni.

Le montature per il surf casting, quali sono e che caratteristiche hanno

La montatura nel surfcasting è chiamata trave. Esistono vari tipi di travi che si differenziano per caratteristiche, lunghezze e posizioni dei terminali.

Il trave è rappresentato da una porzione di filo di varie dimensioni su cui legheremo il nostro terminale. In questo approfondimento potrete seguire tutti i passaggi per la realizzazione di un trave per il surfcasting con le perline incollate.

  • paternoster
  • llong arm
  • short rovesciato
  • short scorrevole
  • doppio o triplo short
  • linea longa

Il paternoster

Il paternoster è “un finale ricco di gloria e tradizione” come lo definisce Meloni ed aggiunge già nel 1988 “forse un po’ consone al passato”. Formato da un trave e due braccioli molto corti circa 20 centimetri a una distanza di circa 40 centimetri.

E’ una soluzione studiata per il mare mosso, in un periodo dove di pesce ce n’era molto. I braccioli possono essere realizzati in nilon, acciaio o materiale plastico. Riporto questa soluzione solo per una questione storica e non mi ci soffermerò più del necessario.

Il long arm

Il long arm è un finale molto lungo posizionato a pochi centimetri dal piombo. E’ una soluzione che consente di presentare l’esca naturalmente facendola viaggiare trasportata dalla corrente. E’ indicato in presenza di mare calmo o poco mosso. Infatti data la sua lunghezza è soggetto a ingarbugli in caso di turbolenze.

Short rovesciato

Io short rovesciato, definizione ideata da Meloni, è un bracciolo connesso al trave a circa 90 – 120 centimetri dal piombo. E’ importante che l’amo disteso non arrivi a toccare il piombo. E’ la soluzione ideale per lasciare l’esca fluttuare nella corrente. Inoltre la distanza dal piombo rende l’assetto estremamente sensibile dato che tutte le tocche del pesce vengono direttamente trasmesse alla punta della canna.

In presenza di turbolenza la lunghezza verrà progressivamente accorciata. E’ utile per insidiare pesci che stazionano staccati dal fondo, come ad esempio i saraghi e con l’utilizzo di un flotter è possibile insidiare pesci come le lecce, i suri le aguglie ecc..  

Short scorrevole

Lo short scorrevole prevede l’applicazione de terminale su una girella direttamente collegata allo shock leader. Il piombo andrà inserito su un bracciolo dello stesso diametro dello shock leader che batte sulla girella, ammortizzato da dei paracolpi.

Anche in questo caso il terminale dovrà essere più corto dello spezzone di filo a cui legheremo il piombo per evitare che si creino grovigli.

 

Doppio o triplo short

Il doppio o triplo short è la soluzione che più utilizzo in pesca. Grazie alla presenza di più ami è possibile utilizzare esche differenti. L’utilizzo di un flotter sull’amo alto può essere una variante da applicare alla ricerca di pesci che stazionano a galla pur non tralasciando di lasciare le altre esche sul fondo. In questo caso è indispensabile utilizzare le perline incollate per la costruzione del trave per conservare leggerezza e flessibilità.

Nella costruzione della montatura occorre rispettare alcuni accorgimenti per ridurre la possibilità di intrecci. Il terminale alto andrà applicato a contatto con il nodo di giuntura dello shock leader o della girella se presente. Come nello short rovesciato il finale disteso non dovrà arrivare allo snodo inferiore. Il terminale basso potrà essere posizionato a una decina di centimetri dal piombo per rendere la montatura più sensibile dato che, le eventuali tocche del pesce non si scaricheranno direttamente sul piombo ma sul cimino della canna.

La linea longa

La linea long è un finale molto lungo, può arrivare fino a 5 o 6 metri, al quale vengono applicati tre ami, uno alla fine e due, della lunghezza di 100 – 120 cm, applicati tramite le microsfere, sul finale.

La grande morbidezza lo rendono indicato in condizioni di mare calmo. Può essere utilizzato anche per pescare a galla applicando del flotter.

Il Minitrave una soluzione comoda e funzionale

motatura surfcasting minitrave e brillatura

Fishing Set >

Il minitrave è un accessorio che non può mancare nell’attrezzatura di chi pesca a surfcasting. Si presenta come un pezzetto di filo metallico con una girella sopra e un aggancio per il piombo nella parte inferiore. Su questo filo è posizionata una girella, o una girella a sgancio rapido dove fissare il terminale. In questo caso il finale è molto lungo, circa 180 cm che prende il nome di long arm, come abbiamo già visto.

Al finale è stata applicata una brillatura per rendere più rigido il finale vicino il minitrave e il piombo, minimizzando le possibilità di grovigli.

Nella foto possiamo notare che il minitrave è fissato allo shockleader con uno grancio rapido. Questa soluzione permette di cambiare velocemente assetto di pesca sostituendolo con un doppio short precedentemente preparato ed innescato.

I piombi, quale forma scegliere

La forma del piombo può fare la differenze in una giornata di pesca. Ogni forma ha delle caratteristiche che se conosciute possono aiutarci nella ricerca della stabilità o della distanza. Vediamo ora le principali forme che possiamo trovare nei negozi di pesca e quali sono le loro caratteristiche.

Nel nostro cassone non potranno mancare piombi a forma di:

  • sfera
  • piramide
  • ogiva
  • sportenn

Piombo a sfera

Facile da gestire, è una forma adatta anche in condizioni di mare mosso, rappresenta il passo prima della piramide. Vola bene e non fa molta resistenza durante il recupero.

Lancio
Stabilità
Recupero
piombo surfcasting sfera

Piombo a piramide

La piramide è la forma per eccellenza quando si deve affrontare il mare mosso. Molto stabile, difficile da recuperare richiede l’impiego di fili importanti in bobina cone il 25 o 28.

Lancio
Stabilità
Recupero
piombo surfcasting piramide

Piombo a ogiva

Piombo perfetto in condizioni di mare calmo o poco mosso. In aria vola molto bene e non crea resistenza durante il recupero.

Lancio
Stabilità
Recupero
piombo surfcasting ogiva

Piombo Sportenn

Durante il lancio ha una buona stabilità. E’ adatto con mare formato data la sua particolare forma.

Lancio
Stabilità
Recupero
piombo surfcasting sportenn

Il finale, qual'è il diametro adatto

Il finale nel surfcasting ha un ruolo ulteriore oltre quello di non cedere al combattimento con la nostra preda, che è quello di contrastare la turbolenza grazie alla sua rigidità.

In condizioni di mare mosso è frequente recuperare e trovare il finale intrecciato. La causa è la turbolenza a cui la nostra esca è soggetta. Aumentare il diametro del finale o diminuirne la lunghezza può aiutare ad evitare che ciò avvenga e quindi di rimanere in pesca nonostante le turbolenze.

Con mare mosso non abbiate paura di osare fili generosi di diametro, soprattuto se si è alla ricerca di pesci di taglia come la spigola o l’orata, 25 – 28 saranno da considerare sottili.

Mentre in condizioni di mare calmo, magari alla ricerca di mormore, il filo dovrà essere sottile, si scende fino al 14.

Il fluorocarbon è utile per la sua rigidità e per l’assoluta invisibilità in acqua, utile soprattutto in condizione di mare limpido.

Gli ami

in construzione

  • aberdeen
  • beck

Le esche da utilizzare quando si pesca a surfcasting

Le esche che possono essere utilizzate pescando a surfcasting sono molte. In particolare gli anellidi sono indicati in condizioni di mare calmo o poco mosso. Mentre i molluschi trovano impiego con mare mosso o durante le scadute. Le tipologie di esche posso essere così riassunte:

  • anellidi
  • molluschi
  • granchio
  • pesci vivi

Tra gli anellidi, indispensabili in condizioni di mare calmo troviamo:

  • arenicola
  • coreano
  • americano
  • bibi

I molluschi invece, sono da utilizzare in condizioni di mare mosso.

  • cannolicchio
  • fasolare
  • seppia

Il granchio è un esca utilizzata principalmente per la pesca all’orata.

I pesci innescati vivi come il cefalo o il sarago sono principalmente utilizzati per insidiare la spigola e il pesce serra.

L'azione di pesca nel surfcasting, cosa occorre per affrontare la spiaggia

in construzione

Le prede del surfcasting

Per principali prede del surfcasting sono la Spigola, l’Orata, il Sarago, l’Ombrina e la Mormora. Questi pesci così come i loro comportamenti e le tecniche utili per insidiarli saranno oggetto di futuri approfondimenti.

surfcasting spigola
sarago a surfcasting
ombrina a surfcasting
mormora a surfcasting

Approfondimenti

trave surfcasting
Federico Andrenacci

Trave surfcasting

Il trave nel surfcasting, o nella pesca a fondo dalla spiaggia rappresenta la montatura con la quale peschiamo. E’ costituito da uno spezzone di nylon o fluorcarbon al quale colleghiamo i braccioli con l’amo e l’esca. Le variabili sono molte. Le principali sicuramente sono rappresentate dalle condizioni del mare e dalla distanza di pesca.
In questo approfondimento vedremo come realizzare un trave a più braccioli o a bracciolo singolo, realizzando gli snodi incollando delle perline. Il video vi aiuterà nelle fasi di costruzione del trave.

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